Date retta a un cretino: usate sempre il casco.

Non avrei mai pensato di dovere scrivere un articolo del genere, ma quando ti risvegli per terra circondato da personale sanitario e un paio di agenti di polizia, con il sangue che ti bagna la testa e senza ricordare nulla dell’accaduto, forse è giunto il momento di fare alcune riflessioni.

Come molti di voi, ho sempre usato il casco solo nelle uscite lunghe in bicicletta, mai nella quotidianità: “tanto in città si va piano”. Quando ero più piccolo, complice l’immaginario degli anni Novanta, le bandane del pirata e la folta chioma di “Re Leone” Cipollini, il casco lo mettevo solo quando il percorso prevedeva dei tratti in discesa. Dopo tutto, cosa vuoi che sia andare a venticinque, trenta all’ora al massimo, per una persona abituata a fare le discese libere con gli sci ai piedi?

Eppure, è proprio quando ci muoviamo spensieratamente in bici per le nostre città che corriamo i rischi maggiori. Il primo nemico è certamente il traffico, che nelle aree urbane è sempre maggiore che nelle tranquille strade che spesso accompagnano le nostre uscite domenicali. Una portiera aperta senza guardare, una macchina che gira senza mettere la freccia, un veicolo che ci sorpassa a forte velocità senza lasciarci il giusto spazio: tutte situazioni che ognuno di noi ha vissuto sulla propria pelle.

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