Pedalando in Francia e in Spagna: mondi paralleli dove il rispetto del ciclista è una cosa seria

Noi italiani, si sa, non amiamo particolarmente i francesi. Non si tratta solo di una sana rivalità sportiva, la nostra diffidenza è spesso alimentata da questioni socio-culturali. Dopotutto come potrebbe essere il contrario quando vedi con i tuoi occhi certe aberrazioni? Penso al mio ultimo viaggio da Torino a La Coruña dove ho avuto modo di ammirare i nostri cugini d’Oltralpe mangiare delle tagliatelle alla carbonara da far rabbrividire persino lo chef Ruffi.

Immaginatevi un bel piatto di portata con al centro dell’abbondante pasta incollata su sé stessa, accompagnata con un sugo pallido e sottile a base di panna e pancetta. Per completare l’orrore, immaginate che a lato del piatto vengano consegnati al malcapitato avventore due piccoli contenitori: dell’emmental tritato grossolanamente e – incredibile ma vero – un tuorlo d’uovo crudo pronto per essere tuffato nell’intruglio appena servito. Di fronte a questa immagine non penso serva essere romani per gridare al crimine contro l’umanità.

Eppure, nonostante il nostro odio viscerale acuito da un certo integralismo enogastronomico, se parliamo di bicicletta e nello specifico di ciclabilità, ci tocca ammettere tristemente che i francesi sono di un altro pianeta.

Continua a leggere Pedalando in Francia e in Spagna: mondi paralleli dove il rispetto del ciclista è una cosa seria