La sindrome di Galois, così mi è stato detto in una piacevole sera di mezz’estate, è quella tendenza a procrastinare una certa azione fino all’ultimo istante per poi compiere uno sforzo immane e a tratti autolesionista per portarla a termine entro le scadenze prestabilite. Una gestione del tempo del tutto divergente con il ciclismo – sport meraviglioso e liberatorio – che richiede dedizione e costanza per essere praticato a un livello tale da non lasciare dolorosi rimpianti nei giorni successivi alle pedalate più esigenti.
Eppure, non c’è niente da fare. Nonostante continui a ripetermi i soliti buoni propositi, ogni anno tra ottobre e novembre mi ritrovo quotidianamente a fissare i rulli accanto alla poltrona, trovando sempre una buona scusa per rimandare l’inizio degli allenamenti o a passere le domeniche sotto le coperte promettendomi che la settimana successiva sarà quella buona per riprendere a macinare chilometri. Procrastinare, procrastinare, procrastinare!
Continua a leggere Senza arrendersi alla ragione